È possibile rilevare la presenza di Radon negli edifici grazie a degli appositi strumenti, prodotti in laboratori. Le radiazioni alfa, colpendo la pellicola producono dei minuscoli fori. Dopo un determinato periodo di tempo i rilevatori vengono esaminati in laboratorio; le pellicole vengono estratte e immerse in una sostanza fortemente basica, che permette di allargare la grandezza dei fori rendendoli più visibili. Le pellicole vengono scannerizzate e tramite equazioni matematiche è possibile risalire alla concentrazione di Radon. La grandezza che quantifica la presenza di radon in un ambiente è la sua concentrazione di attività in aria, che si esprime in Becquerel al metro cubo (simbolo Bq m-3): Henri Becquerel è stato il primo scopritore del fenomeno della radioattività e 1 Bq rappresenta una disintegrazione radioattiva al secondo, mentre 1 Bq m-3rappresenta 1 disintegrazione radioattiva al secondo in 1 metro cubo di aria.

La misurazione come detto viene effettuato tramite delle scatoline di plastica contenenti una pellicola (del tipo fotografico) sulla quale il radon riesce a creare dei fori. Quando questi apparecchi vengono ritirati, tali pellicole sono sottoposte ad alcuni passaggi mediante i quali è possibile raccogliere i dati.

 Le pellicole sono immerse in un bagno di soda (idrossido di sodio) che è riscaldato fino ad una temperatura di 60 gradi Celsius. In questa foto si sta procedendo nel misurare tale temperatura tramite termometro.

Le pellicole ,poste su appositi sostegni, sono inserite all’interno della soda agendo con prudenza e vi rimangono per 45 minuti.

L’apparecchio atto a riscaldare l’ idrossido di sodio è posto all’ interno di una cappa in modo da favorire la fuoriuscita dei gas nocivi proveniente dalla soda stessa a causa del calore.Le pellicole vengono raccolte e catalogate,per poi essere scannerizzate e tramite equazioni matematiche è possibile risalire alla concentrazione di Radon.In base alla concentrazione di Radon rilevata, si procede poi con le diverse azioni di rimedio